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lunedì 15 gennaio 2007

cinema - LA RICERCA DELLA FELICITA'

genere: drammatico
voto: 9

Ieri siamo andati al cinema a vedere il nuovo film di Gabriele Muccino, che ha per protagonisti Will Smith e suo figlio di 5 anni, e ci è piaciuto veramente tanto.
La visione, di quasi 2 ore, è gradevole e le scene non presentano cedimenti, anzi si alternano “di corsa”, proprio come letteralmente fa Will Smith dall’inizio alla fine: è davvero fenomenale nella sua interpretazione e da solo regge tutta la drammaticità della vicenda, trasmettendoci un’infinità di emozioni, soprattutto nel finale, profondo e commovente.
Non è l’ennesima pellicola sul sogno americano, nonostante la trama non brilli per originalità e ricorra un tema piuttosto comune della filmografia hollywoodiana, quello della lotta e l'ascesa verso il successo partendo da condizioni disperate e di miseria.

Fabry

“Chris Gardner (Will Smith) è un padre di famiglia che fatica a sbarcare il lunario. Nonostante i lodevoli e coraggiosi tentativi di tenere a galla il matrimonio e la vita famigliare, la madre (Thandie Newton) del piccolo Christopher, che ha solo cinque anni (Jaden Christopher Syre Smith) non riesce più a sopportare le pressioni dovute a tante privazioni e, incapace di gestire la situazione, decide di andarsene.Chris, trasformato in un padre single, continua a cercare ostinatamente un impiego meglio retribuito utilizzando le sue notevoli capacità di venditore. Alla fine riesce ad ottenere un posto da praticante presso una prestigiosa società di consulenza di borsa, e sebbene si tratti di un incarico non retribuito, lo accetta con la speranza che alla fine del praticantato avrà un lavoro e un futuro promettente. Privato dello stipendio, Chris e il figlio, vengono sfrattati dall'appartamento e costretti a dormire nei ricoveri per i senza tetto, nelle stazioni degli autobus, nei bagni pubblici o ovunque trovino un rifugio per la notte.
Nonostante i suoi guai, Chris continua ad essere un padre affettuoso e presente, usando l'amore e la fiducia che il figlio nutre per lui come spinta per superare tutti gli ostacoli che incontra sulla sua strada.”
(trama tratta da un sito).


4 commenti:

Anonimo ha detto...

basta con le solite americanate!!

Anonimo ha detto...

se non ricordo male l'ultimo film che hai visto è stato "Vita Smeralda" con Jerry Calà, vero Paolo? Non aggiungo altro (per adesso!)

Anonimo ha detto...

Infatti "Vita Smeralda" non è un'americanata ma un film italiano di impegno e denuncia!

Anonimo ha detto...

"da denuncia" per il "mancato impegno" è forse l'espressione migliore ;-)